Chisöra ch’e pillure (Stiacciata di mirtilli)

Ecco una rivisitazione della Stiacciata di marene o d’altra frutta (Chisöra ch’e maren-ne; a Montarsiccio, Farinā ch’e maren-ne) tratta da Il Desco nel Villaggio di Sara Lusardi Raffi (una simpatica ragazzina di novant'anni...mi perdonerà di aver spifferato a tutti voi l'età!).

Questo era un tipico dolce della tradizione tipica di Bedonia (in Appennino parmense); una sorta di focaccia dolce cosparsa di frutta che poteva essere variata a seconda della stagione.
Io l'ho provata con le piccole susine che ho trovato in giardino e i mirtilli. 
Non è il classico dolce, sicuramente è leggero ed è perfetto per chi ha allergie alle uova e ai latticini!
Piattino in foglia di palma di Ecobioshopping

Ecco la ricetta trascritta dal Desco:
"Le stiacciate (panélle o chisöre) possono oggi essere riproposte come forme primitive di focacce. A venire distinte in salate e in dolci ponendo tra le dolci anche quelle con assenza di miele o di zucchero se preparate unicamente con farina di castagne o con essa mescolata alle farine di grano o di mais.

Da pasta lievitata di pane [ecco la ricetta: impastare 500g di farina 0, 25g di lievito fresco, 3 cucchiaini di sale, 2 cucchiaini di zucchero, 280ml di acqua tiepida] tirare un disco dello spessore massimo di un centimetro e mezzo. Distribuirvi sopra, pigiandole una accanto all’altre, marene ben mature. Porre la preparazione su foglie di castagno essiccate, coucere nel “testo” (oggi nel forno) a fuoco sostenuto per una quarantina di minuti. Al posto delle marene, le preferite, nel villaggio, per questa preparazione, potevano essere usate le visciole; oppure susine polpose, mele o pere affettate. Con la diffusione dello zucchero, sulla frutta, prima di infornare, venne sparso un velo di zucchero; e si fece ricorso ai frutti spontanei quali fragole, lamponi, mirtilli, anche more.
E’ una preparazione squisita sempre valida anche e soprattutto dieteticamente. Oggi, anziché adoperare pasta di pane lievitata, si può, più semplicemente, avvalendosi di una zuppiera, stemperare per ogni 3 etti di farina un mezzo cubetto abbondante di lievito di birra (ricordare il pizzico di sale)."

Piattino in foglia di palma di Ecobioshopping

Con questa ricetta partecipo a Lievitami il Cuore
 

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